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Archive for the ‘DIASPORA’ Category:
La Politica
La Politica
Vorrei approfondire in seguito il concetto di Politica, citando Wikipedia.
« L’uomo è per natura un animale politico » (Aristotele, Politica)
“La prima definizione risale ad Aristotele ed è legata al termine “polis”, che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo Ateniese, significava l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano”.
“Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell’uso della forza.”
Con il mio Progetto DAC, richiamo lo spirito originario del termine, per combattere la seconda impostazione.
Appellandomi alle Associazioni così dette “apolitiche”, ho avuto in vista:
“Negli ultimi anni la politica è andata via via trasformandosi, includendo come soggetto la cosiddetta società civile, fatta di movimenti di opinione che cercano di sottrarla all’astrazione in cui è stata sempre confinata: la politica si fa globale e nella coscienza di molti si delinea come stato in costante divenire delle relazioni sociali ed economiche.
Uno degli strumenti di intervento della società civile nell’azione politica istituzionale sono apparsi sempre più spesso i referendum di iniziativa popolare, sia in ambito nazionale, sia sempre più spesso in ambito regionale o locale”.
Con il progetto DAC, intendo dar vita a un soggetto globale per la Diaspora romena, nel senso descritto sopra.
Vorrei rispondere in seguito a quelli che mi accusano di “nazionalismo”.
“Si può parlare di nazionalismo per le dottrine ed i movimenti che sostengono l’affermazione, l’esaltazione ed il potenziamento della nazione intesa come collettività omogenea, ritenuta depositaria di valori tradizionali tipici ed esclusivi, del patrimonio culturale e spirituale nazionale, sebbene questa definizione non sia univoca”.
“L’eco- nazionalismo è quella via che rifiuta implicazioni di ordine strettamente biologico nella definizione della nazione, ma la allarga all’intero ecosistema, includendovi gli esseri viventi, il paesaggio, la cultura umana e ogni altro elemento legato al territorio nativo, parola dalla quale deriva etimologicamente il termine stesso di nazione.”
Riconosco di essere un eco-nazionalista!
Essendo noi messi sotto pressione in Italia, Romania, U.E. e nel mondo, l’unica “risposta” mi sembra di essere questa!
Dico basta alle manipolazioni, che fanno di noi dei veri masochisti della politica!
« È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla » (Albert Camus in Estate ad Algeri, 1939)
Chi vuol leggere, legga! Chi no, farà i conti con la propria coscienza (chi c’è l’ha!).
Alla prossima !
Patriottismo
Patriottismo
(Siamo quello che mangiamo)
Mi capita spesso ultimamente di “incontrare” dei miei connazionali di diverse estrazioni sociali, così inorriditi da tutto quello che ha da fare con: romeno, Romania, Dacia, ecc., e in contemporanea soddisfattissimi dell’Eden chiamato Italia.
Anch’io sono innamorato dell’Italia , altrimenti non ci resterei. Ma da qui ad arrivare a buttare fango sul tuo popolo e Patria, mi sembra assolutamente incomprensibile.
Per fortuna loro, la Securitate non esiste più (almeno così si pensa!), perché, fossi io al loro posto, mi guarderei bene prima di fare un salto a casa.
Molti si pretendono intellettuali (magari lo sono anche!) e si proclamano nauseati dalla plebe di manovali, badanti, ma anche dalla classe politica, dalle istituzioni, dalla Cultura,ecc., insomma, da tutto quello che “hanno lasciato alle spalle”. Adesso sono capitati nel paese di bengodi: si sono fatti una situazione, non hanno bisogno dei connazionali, addirittura si guardano bene dal parlare la madre lingua; però fanno delle associazioni romeno-italiane e mettono delle volte anche un “leader” italiano, considerando che noi non dobbiamo sputare nel piatto dove mangiamo.
Vero è che anche in Romania ci sono quelli della stessa “formazione”, che invece di approfittare della loro posizione privilegiata, non fanno altro che mettersi cenere in testa e sognare di andare “fuori”. Molti di questi sono magari gli stessi che vendevano il loro paese (al grido “Nu ne vindem tara!”) e che godevano nel vedere i minatori ristabilire l’ordine a Bucarest.
Io a tutti questi voglio spiegare un po’ come si diventa uomini.
Per gli intellettuali di qualsiasi formazione, non è una novità (spero!), che le “particelle” di cui siamo fatti, provengono dal habitat nel quale abbiamo visto la luce (Ciorogarla, Ghimpati, Bolintin, ecc.), dove abbiamo mangiato, studiato, amato, ecc durante i primi anni della nostra esistenza. Per uno che lascia questo ambiente, si dice che ci vogliano circa 20 anni per avere un “ricambio” cellulare quasi completo. L’unico organo che non si sottopone a questa regola di rimaneggiamento, sembra che sia il CERVELLO, il quale si ostina a rimanere intoccabile (per via del fatto che non si rigenera praticamente mai nella vita); subisce solo delle “perdite“ inerenti all’avanzamento in età.
La mia conclusione è che quelli appena arrivati, oppure quelli in procinto di arrivare, non sono altro che “corpi estranei” per almeno 20 anni, per non parlare del loro cervello, destinato a morire senza materia acquisita durante la loro emigrazione, avvenuta troppo tardi.
Si troverà sempre un Bossi, Borghezio, ecc., a ricordarvi questa realtà, per non dire che molti “torneranno nella melma”, vista la crisi in atto. Saranno in pochi a “prendere nuove radici” e molti non sapranno cosa dirsi davanti ad uno specchio chiamato: Romania. Se non si guarderanno sarà ancora peggio per loro.
Voi di che categoria siete?
Elezioni
Cosa cambia dopo le Elezioni?
Riepilogo Italia:
1. Vince la Lega e l’Italia dei Valori, “sulle spalle” del PDL, rispettivamente PD.
2. Berlusconi non fa il “vuoto”.
3. Affluenza alle urne piuttosto bassa, riflettendo il disinteresse della gente e la scarsa fiducia nel mondo politico.
4. Partecipazione della Diaspora romena non significativa.
Riepilogo Romania:
1. Non vince nessuno (a parte Vadim, Becali e UDMR)
2. Affluenza alle urne tra le più basse d’Europa, riflettendo un totale disinteresso della gente, dovuta alla scarsa fiducia nel mondo politico e nelle strutture e politiche comunitarie.
3. Partecipazione della Diaspora non significativa.
Riepilogo Europa:
1. Vince la destra oltranzista, anti europeista, xenofoba.
2. Perde l’area social-democratica europeista.
3. Cresce molto l’area ecologista ( eccezione Italia).
4. Crolla la fiducia dei paesi est-europei nelle strutture comunitarie (vedi assenteismo).
In poche parole si può dire che noi, saremo ancora più “esposti”, sia qui che la.
La crisi in atto e la scadente risposta ad essa, porteranno all’ indebolimento dell’U.E. e probabilmente allo sfaldamento.
Immaginatevi una giostra affollata che gira sempre più veloce ( giostraio impazzito!), e uno spinto dagli altri all’esterno, anche se ha pagato di più, appeso solo con un dito!
La giostra sarebbe l’U.E. e il resto vi lascio indovinare!
Attenzione però ai pezzi componenti dalla giostra, provenienti dalla Russia, Cina, ecc., che potrebbero essere scadenti (lo fanno spesso!), potendo portare alla disintegrazione del aggeggio!
Forse sarebbe meglio pensare all’atterraggio, perche l’espulsione è solo una questione di tempo!
Alla prossima !
DACIA e DAC
Perché DACIA e DAC ?
La mia proposta di organizzare un Referendum per ritornare alla vecchia denominazione DACIA, ha già riscontrato una certa perplessità dei miei pochi lettori.
Prima di tutto, non è una mia idea. Non ho fatto altro che riportare delle voci autorevoli ed interpretato un desiderio di molti nostri connazionali.
Perché il territorio dei franchi si può chiamare Francia ed il nostro non può chiamarsi DACIA?
Gli oppositori, magari, la pensano come molti nostri detrattori, che sostengono l’eliminazione totale dei daci, per mano delle legioni romane. Basta però accorgersi della ricchezza di parole “rimaste” nel vocabolario, per capire che un popolo non può essere sterminato, senza la sparizione in concomitanza, anche della lingua.
Il sacro nome DACIA, permetterebbe un approccio diverso per le pretese territoriali degli altri, per il problema Moldova, per la tutela delle nostre minoranze sparse nella regione ed anche per il problema rom, che non dobbiamo far finta di non vedere.
Non voglio essere ricatalogato, come sono già stato, ma l’attuale “pressione” che subbiamo richiede risposte su misura. Noi non abbiamo pretese territoriali, accogliamo tutti quelli che hanno il diritto di nascita, rispettiamo tutte le minoranze, ma non possiamo non tenere conto dei nostri interessi nazionali !
Proprio questa mattina, un telegiornale metteva in luce una vera corrente “anti-europeista”, sorta in Inghilterra, Cechia e Polonia. Sono saltato dalla sedia, perche mancava la DACIA, per farmi pensare alla quartina 51 della V-a Centurie di Nostradamus:
V/51 |
La gent de Dace, d’Angleterre & Polonne |
La “mancanza” di un appoggio dell’U.E. ai nostri problemi , corroborata con il degrado in atto ed il malcontento della nostra gente, può portarci anche ad un simile scenario!
Chi ha orecchie per sentire, senta!
Chi vuol’ capire, … capisca!
Alla prossima !
Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile
La causa principale del Grande Cambiamento che verrà, è l’impossibilità della Madre Terra di star dietro alle nostre esigenze, dettate del consumismo come motore dell’economia.
L’urgenza di agire in una nuova direzione, è bene presentata da Yann Arthus-Bertrand, con il suo HOME, che può essere visto sul Blog GRAPHEINA.
The Venus Project & The Zeitgeist Movement, prospettano il futuro nell’intento di assettare un nuovo modello di architettura sociale. Le idee del sig. Fresco possono essere più o meno condivise, ma aprono di sicuro un dibattito necessario in questi tempi di reale emergenza.
Vorrei vedere i romeni in prima fila nel promuovere delle nuove idee ed incamminarsi in anticipo verso questo traguardo del Grande Cambiamento. La mia proposta di aggregazione attorno a dei valori nuovi, ha questo indirizzo. Potete dare alla mia iniziativa un altro nome, un’altra ragione sociale, ma l’idea deve rimanere più o meno, come da me suggerita. Dico suggerita e non ideata,perchè sono tanti quelli che mi hanno aperto la mente.
Molti sono in ritardo per questo incontro, e farò un esempio per farmi capire meglio:
Se la FIAT, comprando la Chrysler intende sviluppare delle nuove tecnologie, oppure ancora meglio, diversificherà la produzione dei mezzi di trasporto in comune ecologici, lasciando in secondo piano il profitto, avrà successo; se no, fallirà!
Se non si capisce l’imminenza del Cambiamento e non si attuano dei provvedimenti per facilitarlo, questo avverrà lo stesso, però in maniera violenta e saranno in pochi a “godersi” il nuovo mondo! Perchè anche i cinesi vogliono oggi un automobile a testa, senza che la Madre Terra possa loro soddisfare questo desiderio!
Un idea “nuova”di come si può eliminare la delinquenza, la migrazione incontrollata, il lavoro in nero, le bustarelle, ecc., io la suggerirei: ELIMINARE I SOLDI DI CARTA E METALLO! Immaginatevi quanti problemi troverebbero la soluzione. Però non basterebbe, perchè questa azione deve essere seguita a catena da altre misure, che sommate porterebbero al Grande Cambiamento!
Tutti noi dovremo cambiare stile di vita: meno automobili ( e quelle rimaste non inquinanti!), meno aerei, meno carne, meno lusso, senza guerre, più trasporto ecologico in comune, più ortaggi e frutta di casa nostra, o dalle vicinanze, più agricoltura biologica, più costruzioni eco-compatibili, più risparmio energetico, meno consumi superflui, più educazione, più aiuto ai poveri, più …
Alla prossima !